Il passato che non può tornare! Cosa fare di un’area inutilizzata nel centro storico della città?


RIMUOVERE I VINCOLI E GUARDARE AVANTI
Si tratta dell’antico insediamento monastico delle suore benedettine di Santa Domenica a Nicosia (chiesa e convento), avvenuto tra il 1735 e il 1759.
Tra la via di San Giuseppe e la via Francesco Salomone, si ergeva uno splendido tempio della cristianità nicosiana, ricco negli interni in stile rinascimentale (abside dell’altare maggiore), ma principalmente per la pregevolissima e rarissima pavimentazione in ceramica maiolicata dai tipici colori siciliani, l’azzurro, il giallo e il verde ed infine, ma non per questo di secondaria importanza, il raffinato prospetto esterno della facciata in pietra locale di San Giovanni.
Un tesoro d’arte monumentale, di cui non si è voluto per niente intervenire concretamente per apportare un doveroso intervento di recupero a 360 gradi.
Certo, i danni causati dal terremoto del 1967, ne hanno determinato la definitiva inutilizzazione dell’edificio sacro, anche se, fino all’anno scolastico 1968-69, l’antico edificio del monastero, era stato adibito a scuola e di cui io stesso ne usufruì fino alla seconda elementare.
Demolito dopo il 1975 il restante prospetto principale della chiesa, che sporgeva in via F. Salomone, si tentò di ricostruire lo stesso prospetto, di cui erano stati numerati i relativi pezzi ornamentali. Quindi si eresse un muro in cemento armato (ancora esistente),in cui dovevano essere nuovamente montate le pietre della facciata, ma ci si accorse che il muro sporgeva oltre la sua originale delimitazione, per cui montando le pietre del prospetto esse sporgevano abbondantemente.
In atto, l’intera area è lasciata al degrado più assoluto, gatti randagi, cani e topi hanno creato il loro abitat naturale.
Quali opzioni potrebbero essere considerate per l’intera zona?
1) ricostruire la chiesa dopo tutto questo tempo, non so se sia un’idea auspicabile, dove sono i sacerdoti;
2) livellare e costruire un ampio parcheggio pubblico (oltretutto in pieno centro), in cui poter eliminare gran parte dei problemi di forestieri e residenti della zona per il posto macchina;
3) costruire un edificio per finalità sociali o un museo d’arte locale.
Il tutto coordinato ed autorizzato dalla Curia Vescovile della Diocesi di Nicosia, la Sovrintendenza ai beni culturali ed architettonici della Provincia di Enna, dal Comune di Nicosia e dagli altri enti preposti.
Speriamo di poter contare sulla buona volontà degli amministratori pubblici e religiosi, per portare a termine un progetto di validità collettiva e dare un senso di civiltà ad una zona della città in cui bisogna nuovamente portare vitalità e soprattutto utilità alla gente.
(Spi-San)
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