QUANDO L’ANIMA DEL BENE SI CONTRAPPONE A QUELLA DEL MALE
NELLA SCRITTURA CINENATOGRAFICA DI LILIA ROMEO

“Il pescatore di telline”
(film)

Innanzitutto cosa sono le telline.
Non è un torto non conoscerle, ma non gustarle, è un mancato piacere.
Sono dei piccoli molluschi dal sapore delicato e persistente che, comunemente si trovano lungo le spiagge, anche durante una passeggiata in riva al mare, dopo una mareggiata.
Nel film “Il pescatore di telline”, scritto da Lilia Romeo (autrice ed attrice siciliana), uscito nelle sale cinematografiche a dicembre 2021, questi frutti di mare prendono un doppio significato, non solo quello di cibo per la creazione di gustosissimi spaghetti, ma anche quello contrapposto al sacrificio di coloro che vanno a raccoglierle (pescare) per venderle e con la volontà di voler cambiare lavoro e vita prima o poi.
Con la direzione di Zoom Filmaker (regista Andrea Coppola) e la produzione dell’Associazione siciliana “Calatalavica”, è stata imbastita un’opera cinematografica i cui contenuti sociali (povertà, droga, bullismo, etc.), associati all’espressionismo artistico degli attori coinvolti, hanno determinato un buon livello creativo, ampiamente sottolineato dalle file di pubblico ai botteghini.
Quindi fieri della produzione del film con marchio “Made in Sicily”.
Il film girato interamente a Catania in 37 giorni di riprese e nella cornice del mare della playa, il sole della nostra bella Sicilia, gli archi della marina e la periferia della città etnea, dove la vita di due famiglie, si intrecciano di fatti drammatici tra l’andamento di una vita normale, piena di lavoro e sacrifici e l’altra di facili opportunità illegali di guadagno.
Lilia Romeo e Pippo Franco

In questo contesto, all’attore principale del film Pippo Franco, è stata assegnata la parte della “voce dell’anima buona” con lo scopo di creare una “cassa di risonanza” civile e sociale per i temi trattati nel film.
Tra il cast degli attori ricordiamo in particolare Michele Anello e la stessa autrice Lilia Romeo, segnalando con una nota campanilistica la partecipazione del troinese (di adozione nicosiana) Tony Livolsi, con un ruolo molto rilevante e capace di suscitare profonde emozioni.
Nella vita reale Tony Livolsi, lavora come infermiere presso l’ospedale Garibaldi di Catania, a cui affianca nel tempo libero, l’attività di volontario per la prevenzione della pandemia Covid e la raccolta e distribuzione di viveri alimentari ai bisognosi della città etnea e per l’Ucraina, mantenendo l’innata passione per la recitazione teatrale.
Sarà lo stesso Tony ad avvisarci, quando il film sarà in proiezione a Nicosia.
Livolsi ha partecipato anche a diverse edizioni de “La Casazza di Nicosia”, l’antica e sacra raffigurazione itinerante del Vecchio e Nuovo Testamento, che si rappresenta per le vie e slarghi di Nicosia durante il periodo pasquale, evento che attira spettatori provenienti da varie parti della Sicilia, essendo la rappresentazione storica di questo genere in Sicilia tra le più antiche e rinomate sia per il numero di comparse ed attori coinvolti.
Un tempo la raffigurazione, era organizzata dai nobili della città.
Nel frattempo comunico che, l’edizione 2022 della “Casazza” (dopo la pausa dei due anni precedenti) si svolgerà nei giorni 8-9-10 aprile presso l’orto dei frati cappuccini di Nicosia e saranno allestite tre macro scene curate dagli attori di alcune compagnie teatrali di Nicosia (Amatori, Briciole d’Arte e Il Girasole):
1) Il tradimento di Giuda;
2) L’ultima Cena con la cattura di Gesù nell’orto del Getsemani e il processo davanti al Sinedrio;
3) La negazione di Pietro.
Buona visione per il film e per la rappresentazione della “Casazza”.
Santo Spinelli 
17 marzo 2022